Tratta dal libretto che l’ attrice che è venuta a trovarci ci ha letto e fatto drammatizzare.
PROGETTO DIDEROT 2019
LA MASCHERA DI ERATO
Opera show
Scritta e diretta da Mario Acampa
La maschera di Erato ci racconta le avventure di Thalia: una
ragazza adolescente appassionata di rap e trap e in cerca della sua strada
nella vita. Thalia decide di rispondere a questa strana offerta di lavoro per
mostrare agli altri e a se stessa il proprio valore: vuole diventare una
Vestale pur essendo umana.
Appena arrivata alle porte del tempio sul monte
Elicona incontra Erato, una delle nove divinità dell’arte, niente di meno che
il dio della poesia amorosa, con il volto metà umano e metà maschera d’oro.
L’incontro tra i due in verità non è propriamente amichevole: inizialmente
Thalia è letteralmente terrorizzata alla vista di quella bizzarra creatura!
Erato, da parte sua, non gradisce la presenza della giovane umana, troppo
esuberante e indisciplinata, che sembra divertirsi un mondo a prenderlo in giro
per via del suo aspetto insolito.
Il battibecco tra Thalia e Erato attira l’attenzione delle
divinità di Elicona e così Thalia incontra nell’ordine altre quattro delle nove
Muse dell’arte: Euterpe (“colui che rallegra”), Melpomene (musa della
Tragedia), Tersi (musa della danza) e Uranio (“colui che è celeste”). Inutile
dire che Thalia col suo modo di fare così lontano da un’educazione “divina” non
riceve nessun complimento dai padroni di casa.
Anzi!
Euterpe la congeda con un
freddo “Le faremo sapere”; Melpomene (che è sempre un po’ tragica nei modi)
le urla “Ragazzina dovrei farti rinchiudere per tentato omicidio divino!”;
Uranio le dice “Ci dispiace mia cara ma tu non puoi essere una Vestale” (ma
almeno lo fa educatamente, con i suoi soliti modi celestiali...); e persino
Tersi, che aveva dimostrato un po’ di curiosità e di simpatia per quella
giovane umana, si lascia scappare un “Ci sono cose che gli umani non potranno
mai fare”.
Al posto di Thalia penso che molti avrebbero abbandonato di corsa
Elicona e sarebbero tornati a casa sfogando la propria delusione sui social o
guardando in streaming per l’ennesima volta l’ultima stagione della serie
preferita, ma la nostra protagonista ha un carattere forte e non si perde
d’animo. Thalia sa benissimo che, a prima vista, non possiede proprio tutte le
caratteristiche per questo ruolo, ma non accetta in nessun modo di essere esclusa
e discriminata senza ricevere almeno una possibilità di dimostrare quello che
sa fare!
Così insiste e si dice pronta ad accettare qualsiasi sfida pur di
diventare una Vestale.
Gli dei a quel punto decidono di darle una possibilità e
preparano una prova quasi impossibile da superare: sopportare il dono
dell’empatia, ovvero sentire i sentimenti di chi gli sta intorno.
Da quel
momento in poi la mente di Thalia può percepire soltanto le sofferenze di chi
le sta vicino, non più un pensiero per se stessa nè il minimo cenno di egoismo.
In cosa consiste la prova?
Semplice: gli dei trasferiscono la maschera d’oro
dal volto di Erato al volto di Thalia per farle comprendere cosa significhi
vivere circondati da giudizi discriminatori.
Dichiarata aperta la sfida, le
divinità si ritirano dal monte Elicona lasciandolo avvolto in una nube di sonno
e Thalia ed Erato si ritrovano soli, uno accanto all’altro, come risvegliati da
un incubo, prendendo coscienza della loro nuova condizione, guardando l’uno
verso l’altra: la maschera ha cambiato ospite, ora quella “diversa” è Thalia e
per lei sarà davvero doloroso mettersi fino in fondo nei panni degli altri.
Ma
il dolore, soprattutto quando è condiviso, si trasforma in esperienza,
l’esperienza in rinascita, la rinascita in vita.
Grazie a questa prova, Erato e
Thalia imparano poco a poco a leggere le emozioni l’uno dell’altra, a
comprendersi, a conoscersi ed a scoprirsi sorprendentemente simili.
Le
divinità, soddisfatte dell’esito della prova, danno ai due giovani la libertà di
scegliere se tenere la maschera oppure no e, con gran sorpresa, Erato decide di
10 indossarla nuovamente, consapevole dell’importanza di essere se stessi,
mentre Thalia comprende il valore delle parole e della compassione.
Da quel
momento i due giovani vedranno nella maschera il simbolo della loro amicizia e
del ricordo dell’avventura che per sempre ha cambiato le loro vite. Il lieto
fine è dietro l’angolo...
Ma non voglio più raccontarvi nulla: godetevi lo
spettacolo in teatro!